Impronta ecologica, cos’è e come ridurla

Che cosa si intende con il concetto di impronta ecologica? E come influisce sulla vita quotidiana? Ecco alcuni consigli e semplici soluzioni per ridurla…

L’impronta ecologica, nota anche come Ecological Footprint, è un importante indicatore che consente all’uomo di comprendere l’impatto che ogni sua azione ha sull’ambiente. Con impronta ecologica si intende un metodo di misurazione che venne elaborato nella prima metà degli anni ’90 dall’ecologo William Rees della British Columbia University.

Ma qual è la rilevanza dell’impronta ambientale nella vita di tutti i giorni? E come effettuare il calcolo dell’impronta ecologica per capire come contrastarla e ridurla?

Cos’è l’impronta ecologica e come calcolarla?

L’impronta ecologica è la misurazione degli ettari di aree biologiche produttive della Terra, compresi i mari, necessari per rigenerare le risorse che vengono consumate dall’uomo. In altre parole, il calcolo dell’impronta ecologica è un indice che rivela di quanti pianeti Terra l’uomo avrebbe bisogno per conservare l’attuale consumo di risorse naturali. Stando a fonti del Global Footprint Network nel 2017 a livello mondiale servivano 1,7 pianeti Terra.

Nel calcolo dell’impronta ecologica vengono prese in considerazione sei principali categorie e tipologie di territorio:

  • area di foresta, che serve per assorbire l’anidride carbonica prodotta dall’utilizzo di combustibili fossili;
  • terreno agricolo, inteso come la superficie arabile usata per la produzione di alimenti e altri beni;
    superficie destinata all’allevamento;
  • foreste, ovvero le aree riservate alla produzione di legname;
  • superficie destinata agli insediamenti abitativi, alle aree per i servizi, alle vie di comunicazione e alle industrie;
  • aree marine dedicate alla crescita delle risorse per la pesca.

L’impronta ecologica è utile per confrontare le risorse naturali che vengono utilizzate da un singolo individuo all’interno dello spazio da esso occupato. L’unità di misura è il chilogrammo per ettari: la misurazione considera quindi quanti chilogrammi di beni consuma un uomo all’interno di uno spazio delimitato. Il calcolo dell’impronta ecologica presenta però un limite: include infatti soltanto le emissioni di anidride carbonica, escludendo gli altri gas serra come l’azoto.

Impronta ecologica, come ridurla nella vita di tutti i giorni?

L’impronta ecologica è un fattore che influenza anche la vita privata e quotidiana. Se consideriamo il consumo personale, l’impronta può coinvolgere le seguenti aree di consumo:

  • abitazione;
  • alimentazione;
  • beni di consumo;
  • servizi;
  • trasporti.

Per quanto riguarda la sfera abitativa, è consigliabile:

E per quanto riguarda gli spostamenti? Quando si parla di mezzi di trasporto il consiglio è quello di scegliere la bicicletta o automobili elettriche, privilegiando mezzi pubblici o condivisi. Questo permetterà di immettere una quantità minore di agenti inquinanti nell’aria.

Quando si parla di alimentazione è bene, invece, prestare particolare attenzione al momento della spesa: prediligete sempre buste di stoffa, al posto di quelle di plastica, e prodotti a chilometro zero. In questo modo aiuterete a contrastare gli sprechi, incentivando la diffusione di uno stile di vita sano e votato al risetto per l’ambiente.

Favorire la creazione di aree verdi è, infine, indispensabile per la diminuzione dell’impronta ecologica. In questo senso il progetto E.ON Boschi si presenta come un esempio virtuoso: l’iniziativa, volta alla promozione e valorizzazione della cultura legata alla sensibilità e responsabilità ambientale, promuove la piantumazione di alberi e il rimboschimento di aree urbane per favorire la riduzione delle emissioni di gas nocivi e inquinanti, come la CO2.

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