Il Mar Mediterraneo è sempre più caldo a causa del riscaldamento globale

Tra i tanti temi relativi alla sostenibilità ambientale emerge in primis la salute e lo stato degli habitat marini, in particolare mare e oceani, sempre più in crisi a causa dei cambiamenti climatici. È infatti la salvaguardia degli oceani e dei mari, minacciati dal cambiamento climatico, uno degli impegni che tutti noi dovremmo mettere in atto.

Riscaldamento globale: record della temperatura mare nel 2020

Secondo un recente studio sul riscaldamento globale degli oceani svolto in collaborazione con il centro di ricerca ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) ci troviamo in una situazione in fase di peggioramento: se a partire dal 2015 le temperature marine sono state le più alte degli ultimi anni, nel 2020 la temperatura degli oceani ha raggiunto livello record, con un innalzamento consistente rispetto al 2019.

La situazione appare molto grave dal punto di vista della salvaguardia degli oceani e delle creature marine: se infatti mari e oceani assorbono la maggior parte della CO2 presente nell’atmosfera (che in percentuale significa il 90%) l’aumento di gas inquinanti causato dal riscaldamento globale sta influenzando fortemente gli ambienti marini. Nel 2020 lo strato dell’oceano superficiale ha assorbito una quantità spropositata di calore, l’equivalente del calore prodotto da 630 miliardi di asciugacapelli in funzione giorno e notte per un anno intero, quindi oltre 10.000 volte il consumo di tutta l’energia elettrica nel nostro paese nel 2019.

Record di temperature nel Mar Mediterraneo

L’innalzamento delle temperature riguarda in particolare il Mar Mediterraneo, che ha il tasso di temperatura – oltre che del grado di salinità – sempre più in crescita. Questo processo, iniziato alla fine degli anni ‘80, ha avuto un aumento che non si accenna a fermare. 

Le temperature del Mar Mediterraneo hanno portato i ricercatori a definirlo un vero e proprio “hot spot del riscaldamento degli oceani”. Questa situazione ha delle conseguenze rilevanti soprattutto sulle forme di vita che abitano in mari e oceani. L’assorbimento della CO2 infatti determina l’aumento dell’acidificazione delle acque, che causa mutamenti negli equilibri ecosistemici e nei cicli vitali dei suoi abitanti, oltre che a rendere più fragili i gusci dei molluschi e dei coralli. La velocità con cui stanno mutando gli equilibri è particolarmente problematica perché gli organismi non riescono ad adattarsi a questi cambiamenti così repentini. 

Il nostro impegno per mare, oceani e la sostenibilità

Il legame di causa-effetto che lega le nostre emissioni al riscaldamento globale atmosferico e quindi all’aumento vertiginoso delle temperature oceaniche, è indubbio ma anche ammonitore. Analizzare l’innalzamento delle temperature oceaniche è un perfetto strumento di comprensione per farci capire quale sia la situazione riguardo alla crisi climatica. Ognuno di noi può contribuire a invertire la rotta, fare la propria parte per diminuire l’impatto sull’ambiente e agire per la salvaguardia degli oceani.

Ecco perché sono importanti le iniziative di sensibilizzazione come la giornata mondiale dell’acqua o come il Decennio del Mare, quest’ultimo promosso dall’UNESCO di cui siamo partner. Progetti come questi possono promuovere un cambiamento e contribuire a  trovare soluzioni efficaci e concrete per la tutela di fiumi, mari e oceani. Inoltre, noi di E.ON abbiamo creato Energy4Blue, un progetto di sostenibilità ambientale dedicato alla salvaguardia delle tartarughe marine e alla salute degli ecosistemi marine, a cui tutti i nostri clienti possono contribuire attivamente.

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