Come un’alimentazione sana può far bene anche all’ambiente: dalla produzione alla tavola, le scelte che compiamo possono ridurre le emissioni di CO2

Un detto molto antico dice: sei quello che mangi. Per questo è importante scegliere bene cosa comprare, mettere in tavola e quindi nel nostro corpo. Un’alimentazione sana, varia ed equilibrata fa bene alla salute, ma non solo. Cibo e rispetto dell’ambiente sono collegati, tanto da arrivare all’espressione “alimentazione sostenibile”.

Dal terreno all’agricoltura, dall’allevamento al packaging alimentare, come si decide di cambiare i propri consumi determina l’effetto che si può avere sulla riduzione delle emissioni di CO2.

Agricoltura e allevamenti intensivi

Quando i nostri antenati si procuravano quello che gli serviva e il rapporto risorse ambientali – uomo era molto a favore delle prime, non c’erano problemi.

Negli ultimi anni siamo invece arrivati alla situazione opposta, con uno sfruttamento eccessivo delle risorse che la Terra può offrire e un equilibro precario che dobbiamo cercare di non peggiorare. Siamo abituati ad andare al supermercato e trovare tutto quello che vogliamo, senza pensare troppo a quello che succede prima.

Ti chiedi mai che cosa succede al cibo, da dove viene prima di finire sugli scaffali? Le etichette aiutano, non solo per i prodotti a lunga come  biscotti o sughi, ma anche le etichette di frutta, verdura, carne, pesce e formaggio raccontano la storia del prodotto. 

La carne può provenire da allevamenti intensivi, il cui impatto ambientale è determinato in particolare dal disboscamento realizzato per costruire i capannoni in cui vengono allevati e per la coltivazione degli alimenti di cui si nutrono; inoltre gli allevamenti intensivi di bovini e suini hanno impatto anche sulla presenza di gas tossici nell’aria in seguito alle loro deiezioni.  

In che modo la pesca ha a che fare con il mondo sostenibile

Anche la pesca ha a che vedere con la sostenibilità ambientale, soprattutto per quello che riguarda la biodiversità. Sulle nostre tavole finiscono per lo più sempre gli stessi pesci: tonno, salmone, pesce spada. 

Considerare altri pesci farà bene a te e alla biodiversità, ma se proprio vuoi restare sulle tue abitudini, cerca di informarti sulla provenienza e sul metodo di pesca: ci sono etichette di sostenibilità che aiutano a salvaguardare la pescosità dei mari.

Inoltre i pesci di grossa taglia accumulano nel loro corpo una maggior quantità di inquinanti presenti nel mare e conseguentemente, se sono intossicati loro, se ne mangiamo la carne è inevitabile che ci intossichiamo anche noi..

Alimentazione sostenibile e CO2 un po’ di numeri

Quando senti parlare di Carbon Footprint, sappi che si tratta di una misura che indica quanta anidride carbonica e altri gas nocivi un prodotto, un’organizzazione o una persona emettono con la loro produzione o comportamenti e serve a misurare l’impatto che queste emissioni hanno sui cambiamenti climatici legati all’attività dell’uomo.

In questi termini carne e formaggi sono gli alimenti più inquinanti, per chilo consumato ecco la quantità di CO2 prodotta:

  • agnello: 86.4 kg,
  • manzo: 59.6 kg, 
  • formaggio: 29.7.

Sono numeri significativi, se si pensa che, in confronto, un chilo di broccoli produce circa 1.9 kg di CO2  e le lenticchie addirittura 0,89 kg.

Gli alimenti proteici da alternare alla carne

Consumare carne tutti i giorni non fa bene, alla tua salute, così come all’ambiente. Sarebbe già un passo avanti se ciascuno di noi riducesse il consumo di carne rossa (bovini e suini principalmente) a favore di quella bianca (pollo, coniglio), ma ci sono delle alternative, almeno dal punto di vista nutrizionale.

Esistono alimenti altamente proteici che non sono di derivazione animale: i legumi innanzi tutto, ma anche cereali, frutta secca e anche alcuni ortaggi, come i broccoli, gli spinaci e i carciofi.

Il packaging alimentare: anche i contenitori hanno un ruolo sulla sostenibilità

Da quando è iniziata la raccolta differenziata avrai visto che sulla confezione di tanti cibi è riportato il materiale con il quale è stato realizzato l’imballo e l’eventuale possibilità di riciclo.

Laddove possibile e in particolare per frutta e verdura, e in qualche negozio anche per frutta secca pasta, cereali e detersivi, puoi optare per lo sfuso, usando i sacchetti biodegradabili.

I vantaggi sono due:

  • puoi scegliere con mano quello che ti porti a casa (ti è mai capitato di trovare in una confezione già pronta dei cibi andati a male?) 
  • riduci il consumo di plastica.  Almeno, il tuo.

La nota positiva è possibile: scegliere alimenti sostenibili è possibile e non troppo difficile

Puoi fare scelte rispettose dell’ambiente informandoti e orientare le tue decisioni d’acquisto verso chi decide di produrre cibo in modo sostenibile.

Lo puoi fare anche controllando la provenienza dei cibi: se sono italiani sai che non hanno dovuto affrontare voli internazionali e quindi sai anche che ci sono state meno emissioni di CO2. Se sono della tua regione, meglio: scegliere la produzione locale, in più se biologica, supporta l’economia del territorio e può darti una qualità maggiore.

Non dimenticarti infine della stagionalità di frutta e verdura: se le acquisti nel periodo giusto, potrai gustare cibi più saporiti e saprai di aver fatto una scelta che segue il ritmo della natura.

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