Cento tonnellate di plastica raccolte: la pulizia della più grande isola di plastica al mondo

I nostri mari e le nostre spiagge sono sommersi di rifiuti di plastica. L’impatto ambientale della plastica è estremamente dannoso per l’intero ecosistema marino. Forse non tutti sanno che le tonnellate di rifiuti plastici che ogni giorno finiscono in mare si agglomerano formando delle enormi isole di plastica, la più grande delle quali è la Great Pacific Garbage Patch. Grazie all’operazione Kaisei, la più grande operazione di pulizia degli oceani, sono più di 100 le tonnellate di plastica che sono state rimosse da questa isola. Scopriamo insieme questa importante operazione per la salute dei nostri oceani.

L’isola di plastica nel Pacifico: di cosa si tratta?

È conosciuta come la Great Pacific Garbage Patch ed è la più grande isola di plastica del mondo, situata al largo dell’Oceano Pacifico. Una discarica galleggiante con un’estensione di circa 10 milioni di km², pari alla superficie dell’intero Canada. Quest’isola contiene circa 3,2 milioni di tonnellate di plastica e si trova tra la California e le isole Hawaii. Ma non è l’unica isola fatta di bottiglie di plastica, purtroppo: ci sono altre cinque isole di rifiuti plastici che attualmente inquinano i nostri oceani.

Dove si trovano le isole di plastica? Sempre nell’Oceano Pacifico si trova la South Pacific Garbage Patch, al largo del Cile e del Perù. Altre due isole sono state trovate nell’Oceano Atlantico, note come la North e South Pacific Garbage Patch. Anche l’Oceano Indiano ha la sua isola, mentre è recente la scoperta dell’isola di plastica ritrovata nel mare del circolo polare artico.  Oltre a queste, anche nel mare mediterraneo è stata trovata un’isola di rifiuti: leggi il nostro approfondimento sull’isola di plastica del Mediterraneo.

Come si formano le isole di plastica?

Sono due gli elementi che dobbiamo tenere in considerazione per capire come nascono queste isole: la natura dei rifiuti plastici e le correnti oceaniche.

La plastica, in quanto materiale non degradabile e chimico, è un rifiuto che impiega moltissimo a scomparire. Anzi, diciamo che non scompare mai totalmente ma, attraverso gli agenti atmosferici, si degrada in pezzi più piccoli. La plastica presente in mare è  dunque sminuzzata in frammenti e piccoli detriti, causati dall’intervento dell’acqua salata, del sole e del vento.

Quando parliamo di “isole” di plastica ci immaginiamo delle vere e proprie isole compatte di rifiuti. In realtà queste sono più simili a delle “zuppe” di plastica dispersa in mare. Questo mix di rifiuti plastici, alghe e acqua è estremamente dannoso per gli animali marini perché viene frequentemente scambiato come cibo e quindi ingerito. In questo modo la plastica entra nella catena alimentare danneggiando la salute di molte specie marine, in primis le tartarughe.

causa dell’azione delle correnti oceaniche gli elementi plastici presenti in acqua tendono ad agglomerarsi sempre di più, formando quelle che ad occhio nudo sembrano vere e proprie isole. L’isola di plastica del Pacifico, ad esempio, si è formata a partire dagli anni 80 a causa dello smaltimento di grandissime quantità di rifiuti plastici gettati nell’oceano. Questi rifiuti, dispersi in mare, sono stati intercettati dalla corrente oceanica nota come vortice subtropicale del Nord Pacifico. Questa corrente ha un movimento a vortice, il cui centro è un punto tra le Hawaii e la California. Questo centro, dove confluiscono i detriti, permette ai rifiuti galleggianti di aggregarsi e agglomerarsi.  

Operazione Kaisei: la più grande operazione di pulizia dei mari

Il progetto Kaisei è un progetto di pulizia degli oceani della ONG Ocean Voyages Institute, e mira a smantellare interamente la Great Pacific Garbage Patch. Il progetto, iniziato nel 2009, ha portato a una grande operazione di monitoraggio dell’isola dei rifiuti grazie a una tecnologia Gps: attaccate alle reti da pesca trovate in mare, è stato possibile tracciare il percorso e individuare l’isola.

Diverse sono state le operazioni di raccolta di rifiuti di questa associazione, l’ultima delle quali è avvenuta a giugno 2020 e ha portato alla raccolta, in soli 48 giorni, di ben 103 tonnellate di rifiuti dall’isola di plastica nel Pacifico. Si tratta della più grande pulizia dei mari della nostra storia: questa spedizione ha battuto infatti ogni record. 

La Kwai, la nave protagonista di questa operazione, è partita dalle Hawaii ed è tornata dopo il viaggio con il trionfale successo di 103 tonnellate di rifiuti plastici, che sono già stati inviati in centri di recupero e riciclo. Questa prima operazione, appena conclusa, è solo il primo passo: la Kwai è infatti già pronta per una seconda e ancora più ambiziosa operazione di raccolta. Ecco il video della spedizione.

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