Che cos’è l’economia circolare e quali sono i suoi vantaggi

L’economia circolare è un modello di impresa sostenibile che prevede l’utilizzo di materiali di scarto per creare dei nuovi prodotti finiti. Rappresenta la nuova frontiera verso la quale ci si dovrà dirigere per impedire l’esaurimento delle risorse a disposizione sul nostro pianeta e prenderci cura dell’ambiente.

Perché e come mettere in pratica l’economia circolare

Dal punto di vista economico, è necessario utilizzare le risorse disponibili per soddisfare al meglio i bisogni della collettività rispettando l’ambiente e le risorse naturali. Uno sviluppo sostenibile ci permette di utilizzare i beni a nostra disposizione oggi senza compromettere le possibilità di un ulteriore sviluppo per le generazioni future. Per raggiungere questo obiettivo è necessario adottare, già in fase di progettazione dei prodotti, dei criteri che li rendano modificabili e adattabili a nuove soluzioni di impiego.

Fare economia circolare senza trascurare l’ambiente significa estrarre le materie prime senza impoverire l’eco-sistema o considerare l’impiego di nuovi materiali meno inquinanti, o ancora utilizzare le cosiddette materie prime seconde, cioè quei materiali provenienti dalla filiera di lavorazione delle materie prime vergini. La sfida è riuscire a mantenere, anche in questo caso, un elevato standard qualitativo. Significa, poi, adottare metodi di trasporto che non causino altri danni inquinanti (il treno sarebbe preferibile al trasporto su gomma), e valutare anche il danno ambientale che tale ciclo di trasformazione provoca, nel momento in cui si deve procedere alla definitiva eliminazione del prodotto.

I vantaggi di un’economia circolare

Il primo e più evidente vantaggio è l’immediato risparmio in bolletta, oltre ai vantaggi fiscali che comporta la sostituzione di apparecchi obsoleti (elettrodomestici, caldaie, pompe di calore) a favore di tecnologie più recenti e che tengano conto degli impatti positivi sull’ambiente che scaturiscono dall’eliminazione degli sprechi. Inoltre non è un dato trascurabile il ritorno di immagine presso i propri clienti per le aziende che  adottano queste strategie.

Esempi di economia circolare

Tra i più emblematici c’è quella del turismo ecosostenibile, cioè si fa riferimento a quelle strutture alberghiere che, oltre a migliorare la classe energetica della propria struttura, si dotano anche di bici e auto elettriche da mettere a disposizione dei loro clienti.
Non di minore importanza, poi, sono i termoutilizzatori, che concorrono a soddisfare il fabbisogno energetico di una città di medie dimensioni utilizzando i rifiuti come combustibile. In questo modo si fa ricorso ad una nuova risorsa senza intaccare quelle in fase di esaurimento e si evita la dispersione nell’ambiente di scorie inquinanti.

Il punto focale dell’economia circolare resta il riutilizzo dei materiali di scarto con la finalità di creare nuovi prodotti. L’esempio più lampante è il riciclo di materiali come il vetro, la carta e la plastica, processo alla fine del quale sarà possibile immettere sul mercato dei manufatti in vetro riciclato e riutilizzabile.

Nel corso degli anni, infatti, si è passati dall’up-cycling (utilizzo creativo della plastica) alla creazione di una vera e propria industria che, attraverso il riciclo della plastica PET è in grado di fornire imbottiture per giubbotti, capi in pile, tessuti per rivestimenti interni delle auto e per complementi d’arredo come le poltrone, parti della carrozzeria di scooters o contenitori di vario utilizzo (vasi, secchi, cestini, cassette per frutta e ortaggi). Ci sono, pertanto, tutti i presupposti per dare largo spazio ad aziende che fanno impresa con un approccio eco-sostenibile.

Alcuni esempi virtuosi di economica circolare in Italia sono la Orange Fiber, che ha trasformato i sottoprodotti dell’azienda agrumicola per creare dei filati biodegradabili che sono stati impiegati dalla Maison Ferragamo nel 2017. Accanto a questi, ci sono le carte di Favini, tre diverse linee che scaturiscono dal riutilizzo dei residui micronizzati delle ciliegie (linea Crush) o dagli scarti della lavorazione del cuoio (linea Remake). E non sono gli unici esempi di economia circolare in Italia, dove continuano a farsi strada attività commerciali basate su questi principi, il primo dei quali è che i rifiuti non sono scarti, ma nuove risorse.

In conclusione, si può fare impresa in maniera sostenibile, ma d’altro canto, occorre anche sensibilizzare il mercato affinché si crei un approccio responsabile al consumo e dei comportamenti eco-sostenibili. Noi di E.ON, tra i principali operatori in Italia per la produzione di energie rinnovabili, abbiamo improntato il nostro business verso la riduzione degli sprechi e verso la decarbonizzazione del mondo dell’energia e miriamo a sensibilizzare i nostri clienti verso un consumo più responsabile.

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