Emissioni di anidride carbonica: un calcolo verde per capire il nostro impatto

Quali sono le conseguenze delle nostre azioni? Detta altrimenti, quante risorse consumiamo con le nostre scelte e, più in generale, con il nostro stile di vita? Come possiamo valutare il consumo del pianeta? E non parliamo di qualcosa di astratto ma di un consumo concreto, misurabile. Da anni viene usato il concetto di impronta ecologica sia per avere un riferimento condiviso per misurare il consumo delle risorse naturali, sia per sensibilizzare le persone rispetto a comportamenti responsabili e sostenibili.

Per misurare la lunghezza di un oggetto, si usa il metro come unità di misura. Per misurarne il peso, si usa il chilogrammo. Per misurare il consumo di risorse ambientali, l’impronta ecologica, si usa l’ettaro globale. L’ettaro globale esprime la superficie del nostro pianeta, comprendendo terre e mari, necessaria a rigenerare le risorse consumate dalle attività di una popolazione.

Per semplificare e comprendere più facilmente la misura del nostro impatto sul pianeta, possiamo anche tradurre la superficie consumata in Co2 equivalente, espressa in chilogrammi. Ogni attività umana consuma risorse, rilasciando nell’atmosfera CO2, il gas che è il principale responsabile dell’effetto serra, con conseguenze sul riscaldamento globale e sul cambiamento climatico in atto.

700 alberi all’anno, il peso di ogni italiano

Ogni italiano, in un anno, immette nell’atmosfera circa 7 tonnellate di CO2 (dati Istat 2019). Si può visualizzare una tale quantità di gas? Immaginiamo 7 palloni giganti, pieni soltanto di anidride carbonica, ognuno con un diametro di 9 metri, pronti per essere liberati e rilasciare il proprio contenuto. E quali attività producono una simile quantità di emissioni? Se pensiamo a quelle più comuni, come la guida di un’automobile o quelle legate all’igiene e alla pulizia, dobbiamo considerare che 7 tonnellate di CO2 corrispondono a 35.000 km percorsi da un’automobile a benzina, in pratica quasi un giro completo della terra (la cui circonferenza è di 40,000 km); o a circa 4 docce al giorno, per 365 giorni, considerando una durata di 7 minuti per ogni doccia e una temperatura dell’acqua di 33 gradi.

L’immagine più efficace però è legata ai nostri alleati più fedeli nell’assorbimento di anidride carbonica: gli alberi. Una tonnellata di CO2 viene immagazzinata da circa 100 alberi nell’arco di un anno. Per compensare le emissioni di un italiano sono necessari quindi 700 alberi.

Volendo spingerci oltre, ipotizzando circa 1.000 alberi ogni ettaro, per compensare il contributo di tutti gli italiani ai gas serra, servirebbe ogni anno una nuova area boschiva estesa per 413.000 km2. Considerando che la nostra penisola ha un’estensione di poco superiore ai 300.000 km2, la valutazione è piuttosto impressionante.

Ridurre le emissioni con le buone abitudini

Per alleggerire la nostra impronta ecologica si devono adottare contemporaneamente due strategie: da una parte quella della riduzione dell’impatto, grazie a nuove e più virtuose abitudini; dall’altra quella della compensazione, grazie a specifici progetti e iniziative concrete.

Per una riduzione dell’impatto è necessario modificare le abitudini nei diversi ambiti che caratterizzano la nostra vita privata e professionale. Le scelte domestiche sono fondamentali e, per una prima valutazione, grazie al Green Test disponibile anche nella nostra App, puoi calcolare la tua impronta e scoprire come ridurla grazie ai consigli che ti daremo.

Sono da preferire le lampade a Led. Così come sono da preferire gli elettrodomestici con una elevata classe energetica. È importante prestare attenzione all’uso dell’acqua, riducendo ad esempio la durata delle docce. Decisiva è la scelta di fonti di energia rinnovabile e quella di caldaie e climatizzatori capaci di coniugare risparmio ed efficienza energetica.

Cambiare le abitudini non riguarda solo l’ambito abitativo. Si può fare molto anche grazie alle scelte alimentari, all’attenzione verso i beni di consumo, al modo in cui decidiamo di muoverci, ai servizi che utilizziamo nel quotidiano.

Compensare concretamente l’impatto

Parallelamente alla strategia di riduzione va considerata quella di compensazione. In questo caso si tratta di promuovere progetti e iniziative concrete, in grado bilanciare il segno negativo lasciato dal nostro stile di vita e modo di produrre. L’impatto sull’ambiente viene così neutralizzato da azioni di segno contrario, rivolte al futuro e al passato; le prime permettono di abbattere le emissioni di gas serra grazie a nuove tecnologie, le seconde di rigenerare le risorse che sono state consumate in un determinato periodo. Si tratta quindi di sostenere progetti per la produzione di energia pulita e per la piantumazione di alberi e piante in zone, terrestri o marine, che risultano essere in sofferenza.

Come sostenere questi progetti? Strumenti molto diffusi ed efficaci sono i carbon credits, titoli che equivalgono alla CO2 non emessa o assorbita. Ogni credito di carbonio equivale a una tonnellata di anidride carbonica compensata. Chi fa parte della Green Community di E.ON, scegliendo di richiedere i Carbon Credits, sceglie di sostenere progetti reali, operativi, come la costruzione di un impianto fotovoltaico in India. Progetti in grado di cambiare il futuro.

La compensazione ha un valore innegabile, tuttavia implica forte consapevolezza, organizzazione, investimenti. L’auspicio è che questa strategia si diffonda sempre di più. Nel frattempo, occorre sottolineare come la riduzione delle emissioni rappresenti un passo immediato, alla portata di tutti, individui e aziende.

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