Comunità Energetiche Rinnovabili, la transizione energetica che diventa realtà

L’autoproduzione, l’autoconsumo e lo scambio di energia sono alla base delle Comunità Energetiche Rinnovabili che propongono un modello economico e sociale che punta a ridurre l'impatto ambientale delle attività umane e a garantire la sostenibilità a lungo termine delle risorse naturali. In altri termini, le Comunità Energetiche Rinnovabili rappresentano uno strumento chiave per la transizione verso un'economia più sostenibile, di prossimità rispetto ai fabbisogni locali.

Questa forma di collaborazione energetica sta catturando sempre più l’interesse degli italiani, tanto che il 60% si dichiara disponibile a partecipare a progetti di autoproduzione e condivisione di energia (Fonte: Doxa). Che abitino in città o in campagna, che siano privati o aziende, enti pubblici o non profit, l’obiettivo è fare rete: associarsi in un gruppo per produrre, utilizzare e condividere energia da fonti rinnovabili.

I vantaggi delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) sono tantissimi e in E.ON da anni sosteniamo l’importanza del loro ruolo sulla base di tre grandi princìpi: sostenibilità, efficienza energetica e risparmio. Al momento nel nostro paese il quadro legislativo si sta fortunatamente delineando e le disposizioni vanno nella direzione di un futuro con una produzione energetica sempre più green, autonoma e condivisa. 


 

Dal Decreto Rinnovabili RED II al TIAD

Nel dicembre del 2021 entrava in vigore il Decreto Legislativo che recepiva la direttiva europea RED II (Renewable Energy Directive II) in materia di energie rinnovabili e comunità energetiche.

Le novità riguardavano:

  • Una soglia di potenza di impianto più elevata che passava da 200 kW a 1 MW per singolo impianto;
  • un perimetro territoriale più esteso definito dalla cabina elettrica primaria, che poteva corrispondere a un quartiere nelle grandi città o a un gruppo di piccoli comuni limitrofi;
  • la possibilità di aderire per impianti rinnovabili già in esercizio prima del 15 dicembre 2021, pur con dei limiti.

Alla fine di dicembre 2022 l’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) compie un nuovo passo avanti. Si delibera il TIAD (Testo Integrato Autoconsumo Diffuso), che in sostanza accoglie le definizioni e le regole del precedente decreto in merito alle configurazioni di autoconsumo. All’intervento del Governo viene lasciata la definizione degli incentivi e viene introdotta qualche novità in termini di tempistiche.

Arera dispone che le società di distribuzione dell’energia, in una prima fase, pubblichino sui loro siti le mappe che collegano cabine elettriche primarie e aree servite: il tema è tecnico ma è fondamentale per capire entro quali aree geografiche sia possibile creare una comunità.

Il prossimo passaggio, decisivo per un’ulteriore definizione del mercato e del ruolo delle Comunità Energetiche Rinnovabili, è atteso quest’anno da parte del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) e riguarda gli incentivi.

L’autoproduzione con E.ON: dove le Comunità Energetiche sono già realtà

Quali sono le potenzialità delle comunità energetiche? Per toccarle con mano, andiamo alla scoperta di alcune nostre realtà E.ON già attive all’estero. Una ha per protagonista il piccolo villaggio svedese di Simris, nella parte meridionale della penisola scandinava; l’altra è ambientata a Tenerife, nel comune di Adeje. Due progetti diversi per le caratteristiche del territorio, ma accomunati da un grande obiettivo: mettere gli abitanti del luogo al centro di un percorso verso una maggiore indipendenza energetica.

Dal 2017 il villaggio di Simris, circa 200 abitanti, è in gran parte autosufficiente. Con i nostri ingegneri, abbiamo lavorato per questo obiettivo arrivando a una produzione del 100% da fonti rinnovabili. Tutta l’energia viene prodotta grazie al vento e al sole, immagazzinata in batterie e gestita con un sistema di controllo intelligente. Quando poi l’assenza di sole si protrae per moltissimi giorni e anche la riserva delle batterie comincia a scarseggiare, il villaggio può sempre ricorrere alla rete elettrica tradizionale. La grande disponibilità della comunità locale è stata fondamentale: gli abitanti sono ora dei veri prosumer, produttori e consumatori allo stesso tempo, nonché venditori dell’energia in eccesso alla rete nazionale.

Anche la città di Adeje, a Tenerife, ha fatto una scelta chiara. L’obiettivo della comunità, nel prossimo futuro, è quello di diventare energeticamente autonoma e dipendere al 100% solo da fonti rinnovabili. In questo caso siamo stati chiamati a lavorare fianco a fianco di amministratori e cittadini per realizzare e gestire una grande unità di produzione solare, in grado di mettere in rete circa 200 consumatori nel raggio di 500 metri. Da questa collaborazione è nata così “Adeje Verde”, una comunità energetica unica in Europa e in continua crescita: da un iniziale impianto di 200 kW installato sul tetto di una scuola di musica, infatti, si sta estendendo grazie a nuovi impianti di produzione, con l’obiettivo di arrivare a 2 MWp nel 2023, fornendo così energia a km 0 a oltre 2000 cittadini.

Questi esempi sono la testimonianza di un cambiamento in atto. L’impegno di tutti e il riconoscimento normativo, a livello europeo e italiano, indicano ormai chiaramente l’importanza delle CER per una transizione energetica che diventa sempre più reale. 

Scarica l'articolo

Scarica PDF

Ti è piaciuto questo articolo?

Per ricevere la nostra Newsletter, registrati all'Area
Riservata ed entra nella Green Community E.ON;
potrai condividere le news e collezionare così
ecoPoints per ottenere premi e sconti.